Torino, 6 luglio 1999
Caro Sergio,
Evviva le vacanze. Allora tu andrai al mare in Romagna. Io andrò in Liguria. A proposito di vacanze, chissà se anche i leoni vanno in vacanza. Ni è venuto in mente una strana storia sui leoni, che ti voglio raccontare. Però non mi ricordo come va a finire. Magari la fine la scrivi tu e me la mandi. D'accordo? Un leoncino aveva ormai cinque mesi e come i suoi fratelli era ormai grande per staccarsi dalla madre e pensarci da solo a come procurarsi la selvaggina. Ed invece il nostro leoncino è lì sempre attaccato alla criniera della mamma leonessa. Gli piace farsi fare le coccole. Segue la mamma dappertutto e non si stacca ami. La mamma è costretta ad andare a caccia solo quando lui dorme, altrimenti sempre attaccato com'è alla sua coda lei non riesce a correre. Gli porta però i più buoni bocconcini delle gazzelle che cattura. Ed il leoncino è felice e non vuole proprio staccarsi dalla mamma. La mamma leonessa è preoccupata e va dalla scimmia sapiente a chiedere come deve fare a far diventare grande il suo leoncino. Il sapiente scimmione le dice di lasciarlo mentre lui dorme e di non ritornare da lui. Poiché è grande imparerà da solo a cavarsela così come hanno fatto tutti i suoi fratelli. La leonessa ci pensa su, è preoccupata, ma poi decide. Ed un bel mattino il leoncino si sveglia, ma la mamma non è più accanto a lui a farle le coccole. Allora lui si dispera, piange, si mette a mangiarsi le unghie delle zanne. A questo punto non mi ricordo più come finisce la storia. Tu cosa ne pensi? Il leonino continuerà a piangere finché la mamma si commuoverà e ritornerà a fargli le coccole? Oppure il leoncino smetterà di mangiarsi le unghie ed andrà a caccia per conto suo? Caro Sergio, vorrei ora che tu continuassi la storia e mi scrivessi come va a finire. Altrimenti io non ci dormo su la notte dal pensiero di sapere come se la caverà il leoncino. E per quanti sforzi di memoria faccia non mi ricordo più la fine. Quindi aspetto il tuo aiuto. Un abbraccio
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